Vigilia di campionato per l’Olbia che domani, alle 14:30, scenderà in campo allo stadio Alberto Braglia, casa della capolista Modena, sempre più solitaria al comando del girone B con cinque punti di vantaggio sulla Reggiana maturati nelle ultime due giornate di campionato.
Una sfida suggestiva e decisamente impegnativa per l’Olbia, come sottolinea Max Canzi nella conferenza stampa di presentazione. Si parte dalla considerazione che il giudizio negativo sui recenti pareggi potrebbe decisamente cambiare a fronte di un risultato positivo domani contro il Modena: “Non possiamo incidere sul passato, ma sul presente sì. E il nostro presente si chiama Modena” ammonisce il tecnico che poi prosegue: “Affronteremo la migliore squadra del girone, ma nel calcio non esistono i risultati impossibili. Esiste certamente il valore dei numeri e la differenza in classifica ce lo spiega bene, ma il campo può raccontare altro. Noi ci crediamo e se sapremo abbinare la prestazione alla bravura nei dettagli possiamo fare punti. Ciò che è certo – incalza – è che in queste partite senza la ricerca della prestazione non si hanno possibilità di vincere“.
Il tecnico non si nasconde alla messa in evidenza che i pareggi conquistati contro Imolese, Viterbese e Montevarchi potrebbero anche essere considerati come occasioni perse: “È così, se avessimo fatto almeno 5 punti saremmo adesso tutti più contenti, considerando comunque che le due trasferte non erano semplici. Non siamo riusciti a vincere e per questo ci portiamo dietro grande rammarico. Ribadisco però che si può fare risultato contro tutti, imparando anche a fare in modo che la fortuna giri dalla nostra parte“.
Rispetto alla partita preparata bene e giocata meglio contro la Reggiana al Nespoli lo scorso 17 febbraio ci possono essere analogie? “Dal punto di vista della preparazione tattica, ci saranno inevitabilmente delle differenze, ma sotto l’aspetto mentale si tratta di due partite molto simili. A livello psicologico, sapere di affrontare la capolista porta a predisporsi già per il meglio“. Si passa quindi alle opzioni che offre il campo. Escluse rivoluzioni, ma non accorgimenti: “Assodato che quello che abbiamo fatto nell’ultimo mese non è bastato per fare risultato, devo comunque mettere in evidenza che le prestazioni, anche importanti, non sono mai mancate. Certo potremo fare dei cambiamenti negli interpreti, aggiustando il nostro modo di stare in campo in funzione dell’avversario“.
E si arriva a Biancu, tra i migliori nelle ultime sfide, ma ancora a digiuno di gol: possibile vederlo più libero da compiti di marcatura? “I sacrifici – spiega Canzi – sono richiesti a tutti i giocatori. E l’aver ridotto drasticamente il numero di gol subiti deriva dall’immenso lavoro che si fa in campo. È il calcio moderno che richiede la massima prestazione in entrambe le fasi e noi, che non siamo una corazzata, dobbiamo difendere con tutti gli uomini in campo“. Sulle pecche della squadra in fase di conclusione non sembra aver inciso il cambio di modulo: “Abbiamo controllato i dati ed emerge che non c’è stata una variazione nel dispendio di energie. È un momento poco felice che stiamo vivendo. Tornando a Biancu, lo scorso anno segnava a ogni tiro, quest’anno non succede. Una giusta via mezzo è sempre auspicabile“.
Si riflette anche sulla posizione in classifica della squadra, scivolata in poco più di un mese dal settimo al quattordicesimo posto. La posizione attuale rispecchia il valore dell’Olbia? Canzi è categorico quando afferma che “no, l’Olbia ha dimostrato di avere valori per stare in ben altra posizione, questo è fuor di dubbio“. E così, in chiusura, lo sguardo torna al match contro la corazzata modenese. Si ragiona sull’approccio, si batte su un semplice adagio per provare a vincere la battaglia: “Se li affrontiamo cercando di non prenderle, presto o tardi le prenderemmo. Quindi scenderemo in campo con grande rispetto dell’avversario, ma a testa alta per fare la nostra partita. Abbiamo le qualità per fare risultato e per metterli in difficoltà“.
La parola, adesso, passa al campo.