Vedere la propria squadra dalla tribuna e non poter incidere. È stata una partita diversa dal solito per Max Canzi quella pareggiata dalla sua Olbia sul campo del Teramo, ma alla fine il 2-2 – apparso il risultato più giusto – consente ai bianchi di tornare in Sardegna con un punto in più in classifica: “Di certo – premette Canzi – seguire la squadra da lontano è stata una brutta sensazione, ma devo dire che i ragazzi hanno interpretato al sfida per come l’avevamo preparata, consapevoli che il Teramo avrebbe proposto tanto ma anche concesso degli spazi“.
Le due squadre sono sembrate equivalersi: “È stata una partita combattuta e giocata a viso aperto, si poteva vincere come si poteva anche perdere. È chiaro che brucia non essere riusciti a tenere i vantaggi e nel finale non essere riuscita a capitalizzare l’occasione capitata sulla testa di Palesi. Nemmeno sul 2-2 ci siamo accontentati, ci abbiamo provato fino alla fine, forse anche troppo. Ripartiamo con un punto in più in classifica e guardiamo già alla prossima sfida“.
L’analisi scivola anche sugli episodi. In occasione del primo gol subito, la squadra si è fatta sorprendere: “Da un lato – spiega Canzi – denota la mentalità di un gruppo che gioca per vincere, dall’altra però è un peccato perché abbiamo preso gol su una ripartenza dall’area avversaria“.
Il tabellino finale dice che l’Olbia ha aspettato fino al 78′ per operare le prime sostituzioni: “Sì, forse i cambi sono stati tardivi. Avevamo alcuni giocatori stanchi e questo ci ha portato a temporeggiare un po’ troppo prima di fare le scelte“.
In chiusura, menzione speciale per Ragatzu, ‘spronato’ dal tecnico alla vigilia e oggi decisivo con due reti: “Daniele è un giocatore eccezionale“.