La presidenza di Alessandro Marino all’Olbia compie cinque anni. Per celebrare questo piccolo grande traguardo, il patron bianco è stato ospite della trasmissione Gallura Zoom di Gallura Live dove, intervistato dal giornalista Giandomenico Mele, ha tracciato un bilancio, ripercorso i momenti salienti della sua gestione e delineato le sfide che attendono il club nel prossimo futuro.
BILANCIO DEI CINQUE ANNI DI PRESIDENZA. Cinque anni che sono volati, almeno per me. Ne abbiamo passate tante, indubbiamente. Complessivamente, però, posso dire che il bilancio è positivo. Penso che siano stati raggiunti i risultati che ci eravamo prefissati, ma che soprattutto sia stato creato un valore tangibile, economico e sociale, in città e anche a livello regionale perché abbiamo dato ai giovani talenti sardi l’opportunità di mettersi alla prova nel professionismo. Posso dirmi anche orgoglioso di aver visto crescere al mio fianco un gruppo di collaboratori che sono il vero motore della società. Ma mi preme sottolineare, come già fatto in passato, che l’Olbia Calcio non è di Alessandro Marino né dei soci. Noi siamo amministratori temporanei che cercano di tenere alto il nome di un bene pubblico che appartiene alla comunità. In questi anni ho cercato di studiare, rifacendomi anche a quanto di buono hanno fatto i miei predecessori Pintus, Putzu, Rusconi e Scanu. Continuerò a farlo, consapevole che questo è un progetto integrato, non un progetto di Alessandro Marino. Nei prossimi anni vorrei che continuassimo a lavorare insieme ai soci Tartara, Bazzu e Curreli, ai partner, ai collaboratori come fossimo un’orchestra affiatata.
RAPPORTO CON I PARTNER. Sin da subito abbiamo cercato di ribaltare la logica del “chiedere un aiuto” perché riteniamo che sia un approccio di corto respiro nelle relazioni. Abbiamo invece cercato di dimostrare ai partner e agli sponsor che l’Olbia può generare valore per le aziende, sia esso sociale sia esso economico. Penso che ci siamo riusciti perché negli anni anche i nostri partner sono cresciuti e diventati più esigenti nei nostri confronti. In questo momento di grande difficoltà per tutti ci troviamo nella situazione di dover chiedere aiuto, in prima istanza al sistema calcio e allo Stato, mentre ai nostri partner contiamo di poter offrire presto l’opportunità del credito d’imposta, già approvato dal Governo in estate.
QUESTIONE STADIO. Il giorno del mio insediamento annunciai tre grandi obiettivi: il ritorno nei professionisti, la ristrutturazione del settore giovanile e la progettazione di un nuovo impianto sportivo. Oggi, quello delle infrastrutture, è l’unico punto ancora aperto. Sono convinto che questa amministrazione sia pronta e sensibile per affrontare concretamente questa sfida e non nascondo che ci sono state già delle interlocuzioni. Il “Nespoli” è il “Nespoli” e a ha un grande valore affettivo, ma non può più stare al passo con i tempi. Alla città serve una struttura da vivere sette giorni su sette, non solo per le partite.
MATER OLBIA HOSPITAL. Penso che la partnership sia partita nel modo migliore, basandosi sulla condivisione di progetti di ricerca scientifica e sulla vocazione sportiva che il management di livello del Mater non ha mai fatto mistero di avere. La collaborazione è peraltro partita in un momento storico in cui gli aspetti sanitari sono preponderanti nella vita del club. Sono molto contento di come stanno andando le cose.
GEOVILLAGE. La chiusura delle strutture ha rappresentato un duro colpo anche per noi. In questi anni avevamo consolidato una gestione efficiente del calcio giovanile e adesso suona come una beffa dover spostare le nostre squadre nei paesi del circondario. Io auspico, e in questo senso faccio anche un appello a chi ne ha facoltà, che la struttura possa riaprire al più presto, anche perché non dobbiamo sottovalutare la funzione sociale che è venuta a mancare nel territorio.