Un piccolo mistero contrassegna le origini dell’Olbia e la sua nascita. Le cronache del tempo non sciolgono il nodo e allora l’interrogativo continua a rimanere lì, appeso al cavallo di due anni. La più antica associazione cittadina è nata nel 1905 o nel 1906? È la memoria collettiva a tramandare e avvalorare la prima ipotesi, quella giornalistica a chiedere quantomeno di dubitarne. La prima testimonianza scritta data, infatti, 12 gennaio 1906: dalle colonne de La Nuova Sardegna si annuncia che “anche nel nostro paese, s’è formata una società ginnastica che ha preso il nome di OLBIA […] Ed i giovani sono accorsi numerosi ad iscriversi alla nuova società, e già l’Olbia conta circa cento soci”. Una spia, quello della grande immediata partecipazione, che rivela come l’idea, sviluppata e concretizzata dall’atleta Egidio Serra, covava verosimilmente da tempo e metteva dunque radici nelle settimane che portavano a conclusione il 1905.
Saggi di ginnastica, sfide podistiche e pariglie contrassegnano gli albori dell’attività dell’Olbia sino a quando, nel 1912, i quotidiani per la prima volta documentano, alla mattina del 19 giugno, di una “magnifica partita di Foot-Ball” disputata in città. Per le prime vere schermaglie calcistiche con le altre società del territorio bisogna, tuttavia, attendere la cessazione del periodo bellico quando, con varie denominazioni quali U.S. Olbia e L.C. Terranovese, la squadra cittadina inizia a darsi un organizzazione e a disputare incontri più o meno regolari contro squadre come Ilva e Audax Calangianus. Il 4 novembre 1924, si gioca a Sassari il primo derby contro la Torres e l’Olbia, di granata vestita, perde 2-0. Il 19 aprile 1925, invece, al campo “Fausto Noce”, è la squadra gallurese a prevalere in un match conclusosi sul punteggio di 2-1 e con un rinfresco a base di vermouth, dolci e serata al cinema in onore degli ospiti. Cinque giorni prima e due giorni dopo, l’Olbia batte ancora per due volte i cugini sassaresi nel Torneo Sardegna, non disputando però la finale di ritorno contro il C.S. Cagliari (all’andata l’U.S. Terranovese perde 3-1 in casa) a causa dell’assenza di un giocatore e di un rinvio della gara non concesso.
I documenti ufficiali di fine anni Venti dicono che l’U.S. Terranovese, con divise rossonera e biancocrociata, è tra le società sarde affiliate alla Federazione. Ciò nonostante, tra il 1926 e il 1930, la squadra non prende parte al Campionato Sardo di 3^ Divisione e anche il terzo decennio del secolo si apre, salvo qualche sporadica partita disputata contro l’As Macomer, con una sostanziale inattività a livello federale. Il ritorno ufficiale sui campi è però dirompente: corre la stagione 1938/39 e l’Olbia si aggiudica, guidata dall’allenatore-giocatore Salvatore Satta detto “Menelik”, il campionato di Prima Divisione Regionale ottenendo così la prima storica promozione in Serie C. Con il nome di GIL Terranova, inserita nel girone B, domina la propria poule e arriva a giocare la finalissima contro il Monteponi Iglesias dopo aver eliminato l’Aquila Elmas e la forte Corsica Nuoro grazie a un gol del bomber Flavio Piras in un combattutissimo spareggio. A Cagliari, sul terreno di gioco di via Pola, è un autentico trionfo per i bianchi che annichiliscono l’avversario con un perentorio 6-0 marchiato dalla doppietta del funambolico Piro e ancora una volta da Piras, che va a segno ben 4 volte portando così a 14 il bottino di reti stagionali. Questa la formazione scesa in campo il 16 luglio 1939 per firmare l’impresa: Spano A., Jodice, Piccaredda G.M., Dejana, Satta, Pulina, Piro C., Picciaredda F., Piras, Crola, Careddu. Pochi mesi dopo, quasi in concomitanza con l’inizio del campionato di Serie C, la città riacquista, per decreto, il suo antico nome e così da Terranova ridiviene Olbia.
Sotto la presidenza di Gesuino Sardo e guidata da Mario De Palma in panchina, la prima volta dell’Olbia nella terza serie nazionale non inizia sotto i migliori auspici. Sconfitte piuttosto pesanti inaugurano la stagione 1939/40, ma la tenacia del gruppo dirigente e la ritrovata forma dei giocatori consentono presto di raddrizzare la barra del timone: il 15 ottobre 1939, a Olbia e in maglia bianca con lo scudetto dei quattro mori, il Terranova (che due settimane dopo acquisirà definitivamente il nome della città) vince la sua prima partita di Serie C per 1-0 contro lo Stabia, malgrado la multa minacciata dal tecnico avversario se i suoi giocatori non avessero segnato almeno tre reti ai galluresi. Un largo pubblico proveniente da tutto l’hinterland accorre a sostenere una squadra che va ad assumere un ruolo di rilevanza extracittadina e che ottiene un brillante dodicesimo posto alla sua prima esperienza di respiro nazionale. L’Olbia diventa così una bandiera del calcio sardo da sventolare con orgoglio anche in Penisola.