Calma e consapevolezza. È un mister Filippi che misura con astuzia le parole e sferra con decisione gli accenti dove occorre, quello che si presenta in sala stampa per presentare i temi che si stagliano all’orizzonte della terza giornata di campionato: “Ai ragazzi chiedo di fare il pieno di caparbietà per andare a incidere sulla storia. Se altri gruppi non ci sono riusciti prima, spetta noi a compiere questa impresa dopo 32 anni” è il monito lanciato dal tecnico alla vigilia del terzo impegno di campionato.
Ad accogliere i bianchi oltre Tirreno sarà il Pontedera, compagine ormai istituzionale della Serie C che dopo il colpo interno contro la Carrarese (3-1) all’esordio, ha ceduto nettamente a Meda sul campo del Renate (4-0). L’ultimo successo dei bianchi al Mannucci risale alla stagione 1986/87: “Certamente questo può essere una tema della gara, in questo senso è la storia a suggerirci in che modo dobbiamo interpretare e approcciare la realtà. Domani voglio vedere in campo lo spirito di chi è pronto a compiere una missione sacra. Il nostro primo obiettivo è cercare di ripetere le prestazioni delle ultime partite, dove abbiamo spiccato per indole e determinazione. Ecco, questo atteggiamento deve diventare il nostro marchio di fabbrica“.
L’Olbia troverà di fronte a sé un Pontedera ferito nell’orgoglio della scoppola rimediata sette giorni fa. Per questo, anche più agguerrito e pericoloso: “Il ko di domenica scorsa non ci trae certo in inganno, sappiamo che quella amaranto è ben altro. Il Pontedera è una squadra che fa della continuità degli uomini e dello staff il proprio punto di forza. Il tecnico, Maraia, è stato il vice di Indiani, l’attuale secondo, Vettori, era in campo sino all’anno scorso. È una compagine – prosegue Filippi – che sa come amalgamare il tasso esperienziale all’entusiasmo dei giovani e che negli ultimi due anni ha centrato l’accesso ai playoff. Osservati speciali? La nostra prestazione non deve farsi condizionare dalla presenza in campo di tizio o di caio. L’Olbia deve pensare a fare quello che sa fare“.
Con il solo Pitzalis indisponibile per la convocazione in Nazionale Under 20 prima ancora che per il turno di stop, il tecnico bianco può disporre di tutti gli effettivi, pienamente recuperati dopo l’epidemia virale che aveva colpito la squadra alla vigilia della sfida con la Giana: “È stata una settimana particolare – spiega il mister – durante la quale si è deciso di privilegiare il recupero dei febbricitanti per riportarli al top della condizione fisica. Abbiamo recuperato tutti bilanciando il dispendio di energie“. Infruttuose, in chiusura, le incursioni dei cronisti presenti atte a scardinare i segreti sulla formazione: “Vedrete domani, la squadra si è allenata bene in tutti i suoi elementi e questa è l’unica cosa che conta“.