È la vigilia del derby. E Roberto Occhiuzzi, in sala stampa, davanti ai cronisti presenta così l’attesa sfida del Nespoli contro la Torres.
“Vedere una città unita attorno alla squadra è importante – dice il tecnico in apertura – e sentire la gente parlare dell’Olbia mi inorgoglisce e responsabilizza molto. Ho vissuto tanti derby in Calabria e so che significato hanno queste partite. Il derby è il derby, lo sappiamo, una partita che va vissuta con tensione e attenzione al massimo perché dà un’adrenalina diversa e chiaramente il nostro primo pensiero va alla classifica che dobbiamo migliorare“.
La Torres precede i bianchi in classifica di 8 punti, ma all’andata finì in pareggio con il gol di Ragatzu al 95′: “Eravamo in condizioni di emergenza, ma lì ho capito davvero di che pasta erano fatti i miei giocatori. La Torres, pur se ha cambiato guida tecnica, è una squadra di valore che ha mantenuto della compattezza la propria forza. Hanno buone individualità, come noi del resto e, lo ripeto anche oggi, la mia testa è rivolta solo ai miei ragazzi che in settimana mi hanno dimostrato di essere tutti sul pezzo. La partita si giocherà sulla tensione e sul temperamento, dovremo essere bravi a non concedere un solo centimetro all’avversario e trovare il modo di disunirli a livello tattico per colpire con le nostre armi“.
I derby, si sa, fanno storia a sé, ma Occhiuzzi a domande ricevuta non si nasconde: come si vince? “Con organizzazione e compattezza, anzitutto. E, secondariamente, con Ragatzu, un uomo e un calciatore stimato da tutti e applaudito anche dagli avversari, come successo ad Ancona. Parole importanti? C’è un motivo ben preciso, in questo momento tutta l’Olbia è Daniele Ragatzu“.
Sul pubblico delle grandi occasioni atteso al Nespoli: “La tifoseria farà il suo spettacolo e il calore della gente è il motivo per cui mi sono innamorato di questo sport. Sentire l’incitamento del pubblico è qualcosa di unico. Noi, domani, dovremo essere anche per questo guardiani della nostra storia“.