Da 2-0 a 2-3 in 18′. Contro il Piacenza, L’Olbia getta alle ortiche una vittoria perdendo tre punti a beneficio di una diretta concorrente per la salvezza. Una sconfitta difficile da digerire e commentare, anche per il tecnico dei bianchi Max Canzi che a fine gara ha cercato di analizzare il film della partita: “C’è grande rabbia per come è andata. Penso però che dopo il pareggio di Livorno e la sconfitta di oggi sia il caso di fermarsi per andare a capire le ragioni di ciò che sta succedendo. È evidente, a mio avviso, che le motivazioni siano più psicologiche che tecniche. In alcuni momenti della partita siamo fragili: oggi, dopo aver subito il primo gol, siamo andati in ansia e abbiamo smesso di giocare con serenità. E questo non va assolutamente bene perché se fino al 70′ abbiamo fatto e condotto la partita, non vedo perché non dobbiamo essere capaci di farlo fino alla fine“.
Gli errori oggi sono costati una sconfitta pesante per il morale oltre che per la classifica: “Quando ci si spaventa si tende a tornare sui proprio difetti. Oggi non abbiamo subito niente per tre quarti di gara, poi forse è subentrata la paura di non farcela“. Se la prestazione non è mancata, i punti lasciati per strada iniziano a essere tanti e pesanti: “Fare prestazioni non basta e non può essere più una priorità adesso. Adesso conta fare i punti. Dobbiamo rimanere lucidi nell’analizzare cosa non va e lavorare molto a livello mentale“. Sui cambi: “Ho tardato un po’ il primo perché avevo notato che gli avversari si erano disposti diversamente. I loro? Sicuramente hanno dato freschezza alla rincorsa e consentito di alzare i ritmi. Noi, di contro, ci siamo abbassati troppo e abbiamo commesso errori di reparto gravi. È oggettivo che stiamo vivendo una situazione tutt’altro che semplice. Come se ne esce? Facendo quadrato e tutti insieme“.