“La sfida è migliorarsi rinnovando”

Nella sala consiliare del Comune di Buddusò, al fianco del mister Roberto Occhiuzzi presentato ufficialmente alla stampa, il presidente Alessandro Marino affronta diversi temi inerenti le scelte fatte nell’ottica di una stagione che l’Olbia vuole affrontare ancora da protagonista. 

L’ACCOGLIENZA DI BUDDUSÒ. L’Olbia riparte da Buddusò, per il quarto anno consecutivo trovando la solita splendida accoglienza sintetizzata dalle parole del primo cittadino Massimo Satta che si è detto “molto orgoglioso che il club olbiese abbia scelto Buddusò per preparare il nuovo campionato in Serie C perché, se questo è il quarto anno in cui vengono nella nostra comunità, vuol dire che qui si sta molto bene. Avere qui il presidente Alessandro Marino, che è un amico, insieme a staff, mister e giocatori è un motivo di grande emozione“. Il numero uno bianco non ha nascosto la soddisfazione per una partnership che va avanti con grande entusiasmo: “Voglio esprimere gratitudine al sindaco e al paese di Buddusò per l’ospitalità. L’affetto che riceviamo qua ci fa sentire come se fossimo a casa e aiuta a iniziare al meglio la stagione. Noto con piacere che il Comune sta investendo su tutti i fronti per quanto riguarda le infrastrutture sportive e mi fa piacere pensare che la nostra presenza possa rappresentare in un certo modo uno sprone per ulteriori miglioramenti che poi resteranno alla comunità, specie per i più giovani. Siamo contenti di essere qui oggi e di poterci essere anche nei prossimi anni“. 

MISTER E OBIETTIVI. Si passa quindi a commentare la scelta del nuovo tecnico, Roberto Occhiuzzi: “Il mister è stato fin dall’inizio un nostro obiettivo – ha puntualizzato il presidente – e sono convinto abbia le caratteristiche tecniche e morali per fare bene in un contesto sano come il nostro dove i valori umani contano. Il direttore Tatti lo conosceva già e l’ha scelto, io ho cercato di capire se volesse sposare la nostra filosofia trovando di fronte un allenatore che, sin dal primo istante, ha voluto l’Olbia con entusiasmo. Questo ci ha gratificato, facendoci capire che il club è sempre più appetibile, anche per profili che arrivano da categorie superiori“. Si passa quindi a ragionare sugli intenti stagionali: “Ci aspetta una sfida diversa dal passato. Raggiunto l’obiettivo playoff nella scorsa stagione, quest’anno dovremo dimostrare di essere ancora più bravi per migliorarci. Inizia un nuovo ciclo e inevitabilmente stiamo rinnovando parte della rosa senza tuttavia cambiare la nostra filosofia: essere competitivi tenendo alte le ambizioni e perseguendo quella sostenibilità che, dal 2016, ci ha portato a essere un esempio di gestione e risultati conquistati“. 

SULLA ROSA. Il discorso si allarga quindi alle prospettive del calcio italiano, partendo tuttavia dalle operazioni di mercato del’Olbia: “Non sono per niente d’accordo con chi dice che la squadra è stata ringiovanita, magari lasciando intendere che sia meno competitiva. L’Olbia ha uno zoccolo duro di giocatori che ha acquisito una mentalità importante, mentre i ragazzi arrivati quest’anno hanno sostituito quelli che erano arrivati l’anno scorso e tanti di loro hanno anche già fatto esperienze importanti. Chi pensa che, nel calcio professionistico di oggi, un calciatore del 2000 o del 2001 sia considerato giovane, probabilmente non ha ancora capito in che direzione sta andando il calcio. Quello italiano è in grave ritardo rispetto a quello europeo anche perché non è stato in grado di far crescere i propri talenti. Venti anni fa si faceva calcio diversamente, mentre la mia Olbia ha sempre avuto tra i propri obiettivi, dichiarati, quello di ottenere risultati portando a valorizzazione i talenti emergenti. Questo è sempre stato il nostro modus operandi e questa è la direzione che hanno preso la maggior parte dei club, soprattutto in Serie C“. 

SUL TEMA PUBBLICO. In chiusura, Marino, sollecitato, torna sulle aspettative di pubblico, tema già trattato in occasione della conferenza dello scorso 3 luglio: “Mi aspetto una risposta chiara dalla campagna abbonamenti. La squadra arriva da un nono posto, da risultati e partite che rimarranno nella storia del club. Nel corso della stagione faremo ulteriori iniziative per i più piccoli, ma se il pubblico non dovesse rispondere è evidente che dovrò fare della valutazioni a fine stagione. Sono pronto a mettermi in discussione perché ottenere risultati ma avere lo stadio semivuoto non gratifica nessuno“.  

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