Max Canzi alla vigilia

Tre turni a secco di tre punti significano una fame smisurata di vittoria. E l’Olbia, reduce dal pareggio conquistato con carattere sul campo dell’Entella, contro il Gubbio vuole riprendere la marcia più spedita. 

L’avversario, come ammonisce Max Canzi in conferenza stampa, è tuttavia di quelli ostici e complicati da affrontare, forte di una classifica che li vede a quota 10 punti e di un’imbattibilità nel girone condivisa con Reggiane e Pescara, il secondo avversario affrontato e costretto, dagli umbri, ad accontentarsi di un pari (2-2) nel turno disputato in settimana.

La truppa dell’ex bandiera del Genoa Vincenzo Torrente, insomma, è forte e in fiducia: “Affronteremo una squadra quadrata e che non ha ancora perso in questo campionato, a testimonianza dei valori che sono sicuramente buoni. Davanti può contare su tre ottimi attaccanti e più in generale su un’organizzazione di gioco che la porta e esprimere un buon calcio e a divertirsi. Il modulo? Sinora hanno giocato sempre a quattro dietro, mentre con il Pescara si sono messi a tre. Noi siamo pronti a ogni evenienza“. 

L’umore in casa Olbia, dopo la rimonta messa in scena a Chiavari, è certamente alto: “Il pareggio ci ha dato forza, ma soprattutto ci ha fatto capire che, se anche si va sotto, abbiamo le forze e le capacità di recuperare qualsiasi avversario. Cosa ho detto nell’intervallo? Niente di eclatante. Ho cercato di lavorare sull’autostima dei ragazzi perché rimanessero in partita e si adoperassero per raddrizzare il risultato“. 

Nota dolente di questa Olbia di inizio stagione sono certamente i tanti (12) gol subiti che valgono al momento la palma di peggiore difesa del raggruppamento: “La cosa è quanto meno curiosa perché in carriera sono stato sempre accusato di essere un difensivista. Inutile sottolineare che stiamo lavorando sempre di più per limare quelle imperfezioni che stiamo pagando care, ma al netto degli errori commessi, la percentuale di gol subiti rispetto alle occasioni create dagli avversari è davvero alta. Per questo, al di là del primo tempo con l’Entella dove abbiamo effettivamente sofferto l’iniziativa dell’avversario, la vivo come un’anomalia che sono certo risolveremo“. 

L’attacco, invece, ha dimostrato di funzionare e ogni interprete di essere funzionale: “Chiaramente quando cambiano gli interpreti, cambiano anche i compiti che ciascun attaccante deve svolgere. Udoh, per esempio, con Mancini al proprio fianco deve lavorare molto di più sull’attacco alla profondità che poi è la sua arma principale. Ragatzu in crescita? Nelle prime partite, dove anche ha segnato ed è stato decisivo, era ancora un po’ avulso dalle manovre. Adesso che la condizione sta salendo, lui sta entrando nel vivo del gioco. E si vede“. 

In chiusura, una battuta su Ciocci: “È un portiere molto giovane che deve fare il suo percorso di crescita, l’avevamo messo in conto. A Chiavari, lui ne è consapevole, ha avuto delle responsabilità evidenti sulla prima rete subita, mentre la seconda mi sento di affidarla al reparto intero. La cosa importante è che lui continua a essere tranquillo, come lo sto vedendo in questi giorni, come lo sono io e come lo sono i suoi compagni, del resto: Non prendere gol, in generale, aiuterebbe anche lui“. Su van der Want: “Lo conosciamo bene e l’abbiamo scelto come secondo perché è un ragazzo serio, affidabile e di livello“. 

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