Felice, stanco e già pronto per la prossima, ultima e decisiva battaglia. È un mister Mereu ovviamente soddisfatto quello che si presenta ai microfoni dei cronisti dopo la vittoria sul Siena: “Prima di parlare della partita credo sia doveroso ringraziare i tifosi che oggi sono stati veramente il dodicesimo uomo in campo. La squadra aveva bisogno di sentire il calore del proprio pubblico e oggi si è sentito dal primo all’ultimo minuto, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà. Questa è la vittoria di tutti“.
Il mister passa quindi ad analizzare la sfida: “Quando si ha una classifica come la nostra non è mai facile giocare perché si scende in campo con un solo risultato da ottenere. I ragazzi hanno saputo soffrire e colpire al momento giusto. La chiave? Il primo presupposto per ottenere risultati è che tutti siano convinti di poter essere titolari e decisivi. Per quanto riguarda quello che si è visto in campo invece, noi avevamo preparato la gara sul palleggio che sul gioco in profondità. Forse avremmo dovuto farlo un po’ meglio, ma il Siena è una squadra di assoluta qualità, un mix di tecnica e muscoli. Ogunseye? È entrato ancora una volta con lo spirito giusto, facendo valere i suoi centimetri“.
La difesa registra la seconda partita senza prendere gol: “È stata perfetta nella fase di non possesso, un po’ troppo precipitosa quando dovevamo gestire la palla, ma il lavoro fatto in settimana in generale sta pagando. I ragazzi si stanno applicando molto e stanno mantenendo sempre al massimo la concentrazione. I risultati non vengono mai per caso“.
Quanti meriti può prendersi Mereu per aver raccolto 7 punti in 3 partite? “I meriti sono di tutti: dei giocatori che danno il massimo, dei tifosi attenti e vogliosi di vedere la propria squadra vincere, della società che mette tutti nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio lavoro e dello staff con il quale passo anche dieci ore al giorno per preparare gli allenamenti. È una squadra che vince, non il mister. Io posso dire di aver portato entusiasmo e quello che pensavo potesse servire per sbloccarci: lavorare sulle certezze dei ragazzi e dargliene di nuove”.
Ora sotto con l’Arezzo, senza fare calcoli: “Non c’è pretattica che tenga, dobbiamo prepararci nel migliore dei modi. Sudore e lacrime in settimana, per portare via i tre punti ci vorrà la gara perfetta e sono sicuro che i miei ragazzi la faranno“.