Sul pantano di un “Nespoli” offeso da una pioggia torrenziale, la lievitazione di Ogunseye e l’energico colpo di testa che ne susseguì valse all’Olbia il colpo della vittoria a coronamento di una rimonta gloriosa. Olbia-Pontedera, datata 22 gennaio 2017, si chiuse sul 3-2 in favore dei bianchi. Oggi, a distanza di 8 mesi, il calendario rimette di fronte due squadre che nella loro storia hanno incrociato con alta frequenza i propri destini.
Con fortune e un’alternanza scandita da una buona regolarità, il match si è ripetuto nei complessivi 217 anni di vita delle due squadre (112 quelli dell’Olbia, 105 quelli del Pontedera), ben 28 volte. A condurre con 10 vittorie è la squadra granata, con i bianchi, a quota 9, in fase di recupero negli ultimi confronti e prossimi a ricucire lo strappo subito nei campionati di Serie C2 degli anni Ottanta che ruppe un equilibrio pressoché perfetto.
Le ostilità in Sardegna, tuttavia, distanziano nettamente le due compagini in termini di successi. L’Olbia conduce infatti di slancio con 8 vittorie contro le 2 del Pontedera, mentre in 4 circostanze sulla ruota di Gallura è stato estratto il pareggio. Ci si appresta dunque al quindicesimo confronto in terra sarda, a distanza di settanta anni dal primo assoluto, quando l’Olbia, alla sua seconda esperienza in Serie C, il 23 novembre 1947 superò l’undici toscano per 1-0 con gol di Bellucci al 55′ di gioco.
Ci vollero poco più di dodici anni perché le due formazioni tornassero a competere nella medesima categoria, stavolta in Serie D. Così, nel decennio del grande Boom, Olbia-Pontedera divenne una classica della quarta serie nazionale: i bianchi vinsero nel campionato 1959/60 per 3-0 e si ripeterono, con lo stesso risultato, due stagioni dopo. Nel 1962/63, invece, il primo punto colto dai toscani in Sardegna: al “Nespoli” un gol di Bossi pareggiò nei minuti finali il vantaggio olbiese di Pucci. Non cambiò la sostanza due anni dopo, quando Olbia-Pontedera terminò a reti bianche, mentre i galluresi tornarono ad aggiudicarsi l’intera posta nel gennaio del 1967 imponendosi per 2-1.
Il primo grande salto temporale catapulta le due squadre direttamente due decenni più in là, in una quarta serie nazionale che nel frattempo ha mutato nome in C2. Il tredicesimo confronto sardo, risalente al campionato targato 1983/84, regalò al pubblico uno spettacolare pareggio per 2-2, mentre l’anno successivo, il 14 aprile 1985, una doppietta di Brandolini (con 5 reti, capocannoniere in solitaria della sfida davanti al nostro Misani, fermatosi a quota 4) consentì alla squadra granata di violare per la prima volta il “Nespoli”. A distanza di otto mesi esatti, il riscatto biancolbiese che con Sotgia e Libro restituì il servizio al Pontedera.
Un pareggio a reti inviolate e il settimo sigillo bianco (1-0 firmato Manunta) caratterizzarono le successive sfide. Un anticipo degli ultimi due incontri del secolo scorso che Olbia e Pontedera si spartirono con una vittoria di misura a testa: Di Francesco garantì il secondo e ultimo successo toscano in Sardegna, un rigore di Truddaiu, il 24 febbraio 1991, vendicò invece immediatamente il sacco. Da allora ci sono voluti sedici anni prima di ritrovarsi. E come nel primissimo precedente, di nuovo in Serie C, nella terza serie nazionale.
Il passato recentissimo, accennato in esergo, dice di una vittoria di cuore e carattere ottenuta in rimonta: al gol iniziale di Ragatzu, il Pontedera rispose nel primo tempo con un tramortente uno-due a opera di Santini e Kabashi. La ripresa arrembante premiò i bianchi negli ultimi 10′ con due zuccate vincenti di Geroni e Ogunseye. Un tripudio che mandò in visibilio il pubblico sugli spalti. L’ultimo precedente assoluto tradottosi per l’Olbia nel nono complessivo, uno in meno del Pontedera.
Domenica 24 settembre 2017 per i bianchi arriva dunque la ghiotta occasione di pareggiare i conti e di aggiungere altri tre preziosi punti in classifica. Nel segno di un bramato duplice numero dieci da ottenere con tutte le forze.