“Primo obiettivo: conquistare i tifosi”

È il gran giorno della presentazione ufficiale. Inizia oggi ufficialmente l’era Occhiuzzi all’Olbia, il tecnico chiamato a dare l’imprinting sulla squadra targata 2022/2023 che si appresta a iniziare, nel ritiro di Buddusò, la settima stagione consecutiva in Serie C. 

Ed è proprio nella sala consiliare del Comune del Monte Acuto che il tecnico ex Cosenza si presenta davanti alla stampa. Il primo pensiero è rivolto all’ambiente, alla piazza, ai tifosi: “La prima cosa che mi sento di dire è che con umiltà e sulla scia del lavoro fatto da chi mi ha preceduto, il nostro primo obiettivo deve essere quello di portare la gente dalla nostra parte perché il pubblico diventi l’arma in più di questa squadra. Ringrazio il presidente e il direttore per avermi scelto. Ho seguito l’Olbia dall’esterno nella scorsa stagione e devo dire che un po’ ci speravo nella chiamata. Quando abbiamo iniziato a parlare ho visto subito l’entusiasmo e le basi solide che si percepivano dall’esterno e che per un allenatore sono importanti“.

Dal legame con il direttore Tatti la scintilla di un’opportunità colta al volo: “Siamo stati compagni di squadra ma lui era molto più forte di me – sottolinea con il sorriso Occhiuzzi – oltre che, da capitano, molto esigente. Il suo esempio l’ho portato con me nel prosieguo di carriera, da giocatore ma anche da allenatore. Pressioni? Qui ci sono ambizioni e un allenatore sa che le pressioni fanno parte del mestiere. L’Olbia arriva da risultati importanti per cui lavoreremo per mantenere il buono che è stato fatto in passato e cercheremo di capire come migliorarci. Con lo staff è già iniziato un serrato confronto: l’unione fa la forza, tanto in campo quanto fuori“. 

Ciò che emerge chiaro è che la testa del tecnico è già rivolta al campo: “Non mi piace stare su un piedistallo, preferisco nettamente pensare al lavoro” sottolinea indicando il pallone ufficiale di Lega Pro sul tavolo. “I ragazzi dovranno capire da subito che i risultati possono arrivare solo attraverso la dedizione, il lavoro e l’umiltà. Starà a me e al mio staff dimostrare, con l’esempio, che cosa vogliamo dalla squadra. Sono un allenatore esigente e gli stessi ragazzi dovranno esserlo, sia verso loro stessi che verso i compagni. A livello tecnico vedremo strada facendo, ma di sicuro partiremo da una base importante sulla quale innesterò le mie idee“. 

Sollecitato, il tecnico parla anche di moduli e sistemi di gioco: “Giocare con il trequartista mi piace. Abbiamo Biancu che è una grande interprete del modulo, così come Ragatzu e Boganini. Partiamo dal presupposto di avere tre attaccanti in campo, capiremo a seconda delle situazioni come combinarli. Difesa a tre? È un’idea, l’importante sarà plasmare un’identità di squadra ben precisa tenendo aperta l’eventualità di cambiare se ci fosse l’esigenza“.  

Come sottolineato a più riprese dal presidente Marino e dal direttore Tatti, la Società mantiene invariati gli obiettivi: “C’è stato un rinnovamento della rosa, ma la Società è stata brava a tenere elementi importanti che hanno già acquisito la mentalità della società e che dovranno aiutare i nuovi a inserirsi al meglio. Il ritiro servirà a valutare la rosa nell’insieme, la volontà è quella di confermarsi e migliorare“. 

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